L’Associazione la Voce per la mediazione dei conflitti è formata da un gruppo di persone che, dal 2008, si sono appassionate al modello umanistico proposto da Jacqueline Morineau e nasce con il desiderio di contribuire, a partire dal territorio, al processo di umanizzazione e civilizzazione della società per una cultura di PACE.

Al suo interno vi sono mediatori e formatori formati in collaborazione con il Centro di Giustizia Riparativa della Caritas Bergamasca e da Jacqueline Morineau stessa.

 

L’Associazione crea spazi per approfondire le capacità di attraversamento e soluzione del conflitto, proponendo modalità di accoglienza, riconoscimento, accettazione e trasformazione dei contrasti, fondati sul prendersi  cura  del problema, astenendosi dal giudizio sulle persone e favorendo la diffusione di un sentire comune.

 

L’esperienza dell’Associazione è maturata nel dialogo con varie realtà del territorio e concretamente:

·      offrendo un servizio gratuito di mediazione a chi si trova ad attraversare situazioni di conflittualità nei vari ambiti della vita quotidiana.

·     organizzando costantemente: conferenze e stage di sensibilizzazione alla mediazione umanistica e incontri di autoformazione per il gruppo dei mediatori e nuovi associati de La Voce;

·     intervenendo in varie realtà del territorio con serate e percorsi di sensibilizzazione alla mediazione e alla giustizia riparativa (formazione di un gruppo di mediatori penali a Vicenza, équipe multidisciplinare delle Case di Reclusione di Treviso - Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana, ospiti della Casa di Reclusione femminile di Venezia-Giudecca; operatori Caritas; corsi per fidanzati, gruppi giovani e gruppi famiglie; università Auser; Assistenti Sociali e Scuole dal nido alle Secondarie di Secondo Grado del Territorio).

·    Partecipa al Cantiere Giustizia e al Tavolo sulla Giustizia Riparativa di Treviso e dialoga con realtà e organizzazioni che promuovono la Giustizia Riparativa (Bergamo, Padova e Vicenza –in formazione, Treviso e Trieste –in costruzione).

 

 

La Giustizia Riparativa trova nella Mediazione il suo strumento privilegiato ed è protesa al superamento della logica sanzionatoria attraverso la restituzione del conflitto alle parti, cercando di sostituire all’intento di stigmatizzazione del reo, la responsabilizzazione di tutti gli attori (primo fra tutti l’autore stesso del fatto) in funzione delle aspettative della persona offesa. La Giustizia Riparativa ( definita dall’ONU - Basic Principles on the Use of Restorative Justice Programmes in Criminal Matters - Risoluzione n. 12/2002- come “ogni procedimento nel quale la vittima e il reo e, se opportuno, ogni altro individuo o membro della comunità che si sente leso dal reato, partecipano insieme attivamente alla risoluzione delle questioni sorte con l’illecito penale, generalmente con l’aiuto di un facilitatore”) nasce come nuovo paradigma di giustizia sociale che  si fonda sulla PROMOZIONE E IL RAFFORZAMENTO DELLA COESIONE SOCIALE NELLE COMUNITA’ LOCALI le quali sono le depositarie naturali del prendersi cura delle situazioni di fragilità e delle tensioni che nascono.